Boschi e coltivazioni
domenica, ottobre 29, 2006, 09:07 PM - Territorio e Ambiente

Come s’è detto, molte sono le zone boscose. Una volta ve n’erano di più e nell’antichità dovevano essere ancora più estese. In esse la fan da padrone i cerri e le querce, decimati da tagli indiscriminati succedutisi nei secoli, essendo state queste piante di alto fusto sempre un capitale da utilizzare nei momenti finanziariamente più critici. Restano tuttavia ancora delle belle “macchie”, i cui nomi si possono qui ricordare: Collechiarino, la Bufara, le Fornacette, le Castagnole. Non mancano castagni, robinie e “vidujole” (betulle verrucose) e, soprattutto nel sottobosco, aceri, ornelli, ontani, noccioli, felci, pungitopo, viburni, ginepri e asparagine. Frequenti i canneti, una volta molto curati, per l’uso che si faceva sia delle canne (negli orti, nella costruzione di cesti, canestri e recipienti vari, in edilizia per le controsoffittature, ecc.), sia della cannafoglia. Caratteristici sono i ginestrai e, negli scoscendimenti calancosi che af-fiancano molti fossi, le “cannigghiole” o cannucce. Le siepi sono spesso formate da bianco-spino, rovi, sambuchi neri, rose canine, inframmezzate ad altri arbusti fra cui il caprifoglio e le vescicarie o colutee. Da ricordare infine: i salici, i cui rami sottili e flessibili erano usati un tempo per la fabbricazione di cesti, canestri e gabbie e come legacci in genere; gli olmi, una volta preziosi sia per la foglia con cui si alimentavano gli animali, sia per il legno dei loro tronchi; i “mori”, o “amori” o gelsi, che venivano tenuti in gran conto per l’allevamento del baco da seta.
Da antica data la coltivazione più frequente è il frumento, che assieme a quella dell’erba medica (una volta anche della sulla e del pesarese) segna il paesaggio. Nei secoli passati erano molto coltivati anche l’orzo, la spelta e il farro, oltre a molte specie di legumi: ceci, fave, pi-selli, lenticchie, cicerchia, ecc., sostituiti in seguito da mais e patata. Oggi si vedono anche grandi estensioni di terreno coperte da girasoli. Vigne a filari sono un po’ ovunque.
Chiaramente la vegetazione ha notevolmente influenzato la toponomastica locale dando origine ad un gran numero di fitotoponimi attribuiti sia ad intere contrade, sia a località più ristrette e molte volte a piccoli appezzamenti di terra.





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