Confraternita di San Nicola
martedì, ottobre 31, 2006, 10:41 PM - Cultura e Tradizione
In occasione del VII centenario della morte di S. Nicola, anche a S. Angelo in Pontano si è ricostituita la secolare Confraternita di S. Nicola.

Ecco, in breve, la storia di questo antico sodalizio santangiolese che, insieme alla Compagnia del SS.mo Sacramento è stata fra le confraternite attive in paese fin dai tempi più antichi, seguita più tardi anche dalla Compagnia del Suffragio o di S. Giuseppe, istituita nel 1678.

Essa nacque all'inizio come Compagnia di S. Rocco, dopo l’erezione dell’omonima chiesa costruita negli anni 1525-1530, ed è da ritenere che l’anno della sua fondazione sia da porre intorno al 1570, trovandosi scritto negli atti della visita apostolica del 1573 che era stata eretta da poco e non possedeva beni di sorta.
Mutò in seguito il suo nome in Compagnia della Morte. La dedicazione a S. Nicola fu aggiunta solo nel 1623 ed il nome cambiò in Compagnia della Morte e di S. Nicola.

Si denominò in seguito solo Compagnia di S. Nicola, e questo fino ai tempi più recenti.
Già dalla sua fondazione ebbe un proprio statuto confermato ed approvato nel 1573 dal vescovo visitatore apostolico mons. Giovan Battista Maremonti. La Confraternita stabilì la sua sede nella chiesa di S. Rocco, della quale assunse la gestione e cura.
Il sacco che indossavano i confratelli era di color nero, con la mantellina bordata d’oro. Il governo della Compagnia era affidato agli “uffiziali”, eletti a scrutinio segreto in un’assemblea plenaria annuale: il priore, due consiglieri, il depositario ed il cancelliere. Dato che la Confraternita gestiva anche un “hospitale” e un Monte Frumentario, venivano pure eletti un “hospitaliere”, che era stipendiato, e due “montisti” vale a dire due confratelli addetti alla gestione del Monte, che prestavano la loro opera gratuitamente. Stipendiava inoltre un sacerdote cappellano che provvedeva a dire messa nelle due chiese di S. Rocco e di S. Michele.
A seguito di lasciti, legati, donazioni e questue, la Confraternita accumulò nel tempo un patrimonio notevole per quei tempi, composto da immobili (terreni e fabbricati) e da denaro. Con questi capitali esercitò anche una vera e propria attività bancaria espletata mediante la concessione di prestiti remunerati da equo interesse. Il Monte Frumentario invece distribuiva il grano “a poveri” nel periodo della semina, che doveva essere poi restituito a nuovo raccolto, generalmente senza alcun interesse.

Nel 1614 fu aggregata alla Arciconfraternita di Santa Maria dell'Orazione e Morte, eretta nella chiesa di San Lorenzo in Damaso di Roma, e nel 1627 anche alla Compagnia di S. Nicola eretta in Tolentino.
Nel 1627 spostò la sua sede dalla chiesa di S. Rocco, che era ubicata al limite del paese, alla chiesa di S. Michele, situata in piazza, assumendo anche la gestione di questa seconda chiesa.

Fra le principali attività della Confraternita, oltre alle sopra dette, v’era anche quella di provvedere ai funerali dei morti, incombenza questa che si rifaceva alla vecchia denominazione di Compagnia della Morte (per queste occasioni v’erano a disposizione catafalchi e ceri di ogni tipo), e quella di organizzare annualmente, insieme alla Confraternita del SS.mo Sacramento, i pellegrinaggi a Loreto e a Tolentino. Naturalmente tutti i confratelli, vestiti con il loro sacco, ed ostentando lo stendardo della Compagnia, con lo spettacolare apparato composto da Crocifisso e “linternoni”, partecipavano anche a tutte le processioni e funzioni solenni che si svolgevano in paese.

L’istituzione fraternitale, come tutte le altre, subì una sospensione nel periodo napoleonico (1810-1815), e quindi una demanializzazione dei beni nel 1861. Il sodalizio tuttavia, nonostante non disponesse più di mezzi economici, restò ancora in attività fino agli anni sessanta del secolo scorso.

Della Confraternita abbiamo una ricca documentazione, conservata nell'Archivio Parrocchiale, che comprende Libri delle Preposte, ossia verbali delle assemblee, Libri della Depositaria, Libri dei Censi, Registri di Amministrazione, ecc., il più antico dei quali risale all’anno 1622.

Nel 1996 fu fatto un tentativo, che non ebbe successo, di rivitalizzare la gloriosa istituzione.
L’idea fu in seguito nuovamente ripresa e, in occasione del VII centenario della morte di S. Nicola, nel 2005, il secolare e glorioso sodalizio si è di nuovo ricostituito e riorganizzato con un buon numero di confratelli e consorelle. E’ stato redatto un nuovo Statuto e il 18 marzo 2007 si è anche tenuta la cerimonia della benedizione delle nuove “divise”, costituite da camice bianco e mantellina nera con bordi dorati, portante sul davanti l’effigie del santo, mentre il sole, emblema di S. Nicola, è riprodotto nel bianco triangolo, che ricorda il vecchio cappuccio, attaccato al collo del camice e ricadente sulle spalle.




La rinnovata Confraternita di S. Nicola di Sant'Angelo in Pontano recatasi a Tolentino il 18 marzo 2007 in occasione della ricorrenza della Festa del Pane.










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